E’ vero che l’ovaio policistico può impedire una gravidanza?
Sindrome dell’ovaio policistico e gravidanza
La sindrome dell’ovaio policistico, indicata anche dalla sigla PCOS, è un disturbo che porta le coppie ad affidarsi ai trattamenti di PMA. Questa patologia porta le ovaie e a volte anche le ghiandole surrenali a produrre più ormoni maschili del normale. La sindrome dell’ovaio policistico conduce ad una eccessiva produzione di ormoni maschili, responsabili tra l’altro dell’aumento dei peli e dell’acne, e ad uno squilibrio ormonale che può impedire l’ovulazione e quindi la gravidanza.
Sindrome dell’ovaio policistico: perché comporta anomalie dell’ovulazione?
Nelle ovaie si trovano follicoli (ovvero piccole cisti contenenti l’ovocita) di piccole dimensioni che normalmente, mediante un processo di selezione, conducono alla produzione di un follicolo leader che poi verrà ovulato. Nelle donne con PCOS questo processo può essere alterato per motivi ormonali ed il normale processo di crescita follicolare non avviene provocando assenza o irregolarità dell’ovulazione.
Come può ottenere una gravidanza la donna che soffre della sindrome dell’ovaio policistico?
La donna che soffre della sindrome dell’ovaio policistico trova in Biogenesi un centro di procreazione assistita specializzato in questo tipo di problema. A queste donne viene frequentemente proposto il trattamento IVM: una procedura utilizzata nelle pazienti con elevata riserva ovarica, con policistosi ovarica o con sindrome dell’ovaio policistico, che sarebbero stare a rischio di iperstimolazione ovarica con la stimolazione ovarica per tecnica tradizionale di FIVET o ICSI. Il protocollo standard prevede un priming di stimolazione ovarica con FSH per 3 giorni e temporizzazione dell’induzione dell’ovulazione con HCG in presenza di follicoli simmetrici di almeno 12-13 mm. Le fasi cliniche successive, prelievo ovocitario e transfer embrionario sono uguali a quelle della FIVET e ICSI.